La giornata limpida, ma con le temperature non ancora del tutto primaverili, mi hanno fatto venire voglia di cambiare strada.
Le abitudini sono spesso tremende anche per chi si allena correndo.
Alla ricerca di nuovi stimoli, mi sono addentrato su di un percorso, sopra l'argine del fiume, anche abbastanza intimorito perché quando non si corre sull'asfalto, ma su strade non proprio lisce, si ha sempre paura di causare qualche danno alle articolazioni e alle caviglie.
Corro ma la luce del sole, e la complicità delle goccioline di sudore negli occhi, ostruiscono con decisione una visuale strabiliante.
Proprio mentre cerco invano di asciugarmi gli occhi, decido di arrivare nei pressi di quella struttura per assicurarmi una visuale migliore.
Da questa decisione sono passati 4 kilometri, rallento...mi fermo.
Ora la visuale è perfetta, la natura ovviamente gioca un ruolo fondamentale per risaltare la bellezza di una struttura che ricorda un convento della fine del milleottocento.
Le mura non sono messe male, il valore strutturale è altissimo. Ed è un peccato che non ci sia nessuno per accogliermi sudato con tutte le mie curiosità .Sapessi disegnare,sosterei qui ore per dipingere un quadro.
Non ho attrezzi e bravura per farlo.
Ma pur essendo un podista, mi ritrovo con il telefonino, e posso fotografare la bellezza. Basterebbero gli occhi, ma per condividere c'è bisogno di questo aggeggio. Clik. Fatto.
Riparto, dopo aver fatto una riflessione: c'è del bello ovunque e a pochi passi, tutto è bello. Certo, se non è trattato male.
Siamo su una terra meravigliosa, ma quanto la trattiamo male.
Soffermiamoci a guardare, a stupirci. Anche se si fa altro. Basta minuto, trenta secondi. Anche meno. Clik.
Giusto, un attimo per apprezzare la bellezza.