domenica 19 ottobre 2014

Baia di Jeranto



La curiosità era tanta. Avevo una gran voglia di scoprire dove  Ulisse fu richiamato dal cantico delle Sirene e  approdò in questa baia, tra Punta Campanella e  Punta Penna. Nel mezzo di una bella mattinata assolata con circa 30 gradi ci arrivo. Eccomi, l'ammiro  in silenzio, uno splendore mai visto: la Baia di Jeranto!

In questo luogo i greci innalzarono il tempio di Atena, e i Romani poi, sovrapposero  quello dedicato a Minerva. Il fascino del mito si respira in questo luogo, come si evidenziano lunghi tratti di storia contemporanea, osservando la roccia calcarea, si possono notare forni e cave, dove i minatori estraevano la calce che serviva all'Ilva per creare acciaio. Tutto questo fino al 195. Dal 1986 il territorio è stato donato al FAI (fondo per l'ambiente italiano) che ne cura e lo custodisce al meglio.

 Il sentiero della Baia è straordinario. Camminando s'incontrano le specie tipiche della macchia mediterranea come il Mirto e il Pino Marittimo, e ci si rimane sorpresi sul  promontorio ascoltando i canti degli uccelli, come il gabbiano reale e il passero solitario.

Dopo appena un chilometro di sentiero, si passa davanti a Villa Rosa, dimora estiva dello scrittore Inglese Norman Douglas. Leggenda narra che proprio in questa casa, iniziò la stesura di una sua famosa opera (Siren Land). Il panorama dal sentiero è meraviglioso, il percorso  attraversa lunghi tratti sotto piante di ulivo secolari.  L'arrivo è nella piccola spiaggia della baia di Jeranto, dove il mare è cristallino e la tentazione di tuffarsi è immensa. Come è successo a me, oggi ,in piena stagione autunnale! Ma in questo luogo magico, l'estate dura tutto l'anno. Non ci credi? Se vuoi ti ci accompagno.



Alessio

lunedì 6 ottobre 2014

Visitiamo la storia!



La nostra più grande fortuna e quella di essere circondati da tesori da valori inestimabili. La regione Campania possiede dei monumenti storici da fare invidia al mondo intero.  A pochi chilometri da casa mia, c'è l'Anfiteatro Capuano, traccia concreta di ciò che questo luogo ha significato per l'antica Roma. Uno spettacolo visivo che rimanda ad epoche di antico fascino. Visitarlo significa emozionarsi, come  ripercorrere il percorso che Spartaco faceva prima di entrare in arena. Era proprio in questo anfiteatro, che il più grande dei gladiatori, raccoglieva la sua concentrazione e la forza necessaria per affrontare la feròcia degli scontri. Spartaco è stato il primo schiavo a ribellarsi dalla tirrannia del potere. Ho riflettuto molto su questa cosa, forse non è un caso che il suo mito, la leggenda ,sia nata proprio da qui , in questa terra di lavoro di Santa Maria Capua Vetere.

Vi consiglio di visitarla, se volete, vi accompagno!




Alessio

Bisogna fermarsi ed osservare!

La giornata limpida, ma con le temperature non ancora del tutto primaverili, mi hanno fatto venire voglia di cambiare strada.  Le abitudini ...